COLLABORAZIONI
pagina dedicata alle collaborazioni editoriali, artistiche, ideali, al comune sentire.
A Roma - Pietralata, Casal Bruciato, Portonaccio. Storie quotidiane del quartiere capitolino

Antologia di racconti a cura di Giuseppe Pollicelli (Edizioni della Sera, 2022)
Pietralata, assieme a quelli confinanti di Portonaccio e di Casal Bruciato, è un quartiere da cui è passata molta storia del XX e di questo primo scorcio del XXI secolo. Dapprima vasta tenuta dell’agro romano, ha ospitato a partire dalla metà degli anni Trenta una delle borgate ufficiali volute dal fascismo; borgata che in breve tempo diverrà la più nota ed emblematica di tutte, anche al di fuori di Roma. Pietralata è stata infatti raccontata dal cinema, con il film L’onorevole Angelina, dove Anna Magnani è “la sindachessa di Pietralata”; dalla narrativa, con i due romanzi romani di Pasolini e con La storia di Elsa Morante; dalla letteratura pedagogica, con il libro Un anno a Pietralata del maestro elementare Albino Bernardini. Ma Pietralata, dal boom economico in poi, è
assurta anche a simbolo delle contraddizioni della Capitale, di un’urbanizzazione tumultuosa e sregolata che non è riuscita a cancellare scorci rurali talvolta di bellezza struggente. I racconti di questo libro parlano di tutto ciò e anche di tanto altro: dalla squadra di calcio dell’Albarossa alle bische malfamate degli anni Settanta, dalle atmosfere natalizie vissute tra le strade del quartiere alla sorprendente apparizione di un orso.
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Il mio contributo
FISSANDO IN VOLTO IL GELO - Poeti contro il green pass (Terra d'ulivi edizioni, 2023)
Antologia poetica a cura di Ivan Crico, Paolo Gera, Mario Marchisio, Luca Bresciani e Paolo Pera che raccoglie un’ampia selezione di testi pubblicati sull'omonimo blog, in un arco di tempo che va dal novembre 2021 al novembre 2022.
Il nome del gruppo è un’elaborazione di un verso di Osip Mandel’štam :
“A tu per tu, il gelo in volto io fisso: / lui fissa il nulla, e io fisso dal nulla; / stirata, pieghettata senza grinze, / respirante miracolo, pianura (…)” (traduzione di R.Faccani).
Un testo scritto il 16 gennaio 1937, durante il domicilio coatto a Voronež e appena prima della deportazione in Siberia. La poesia di Mandel’štam e la sua assoluta dedizione alla libertà, ha fatto sì che immediatamente venisse scelto come simbolo del gruppo e della necessità di una parola non piegata all’asservimento e alla sistematica manipolazione delle informazioni.
Il blog si è rivolto alla raccolta di componimenti poetici che rompessero la consegna del silenzio voluta dalle istituzioni e dessero voce alle istanze civili di chi vedeva nella pratica della "carta verde" una pericolosissima restrizione dei diritti garantiti dalla Costituzione italiana.
Il periodo dell’emergenza è stato trattato nella sua forza d’urto temporanea, ma anche per ispirare scritture che riguardassero più in generale i temi della sofferenza e della caducità umana, la gravità del potere privo di saggezza e compassione, i rapporti dell’umanità con l’ambiente circostante.
Il mio contributo
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