Come Hank
- Claudio Orlandi
- 17 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
E così Hank si metteva seduto ed iniziava a scrivere.
Sembra facile, è facile da dire, da pensare
ma poi alla prova dei fatti non lo è.
Sedersi significa fermarsi veramente e non fare altro
puoi bere da seduto, puoi fumare
ascoltare musica
se classica è meglio
non per tutti
Borodin, Dvorak, Mendelssohn
e tanti altri.
Allora conviene sintonizzare una radiolina sulla filodiffusione
e ascoltare quello che viene.
Importante è bere e se fa caldo la situazione è perfetta.
Poi certo bisogna iniziare a scrivere.
Ma che cosa?
E già, che cosa.
Hank era anche aiutato dalla macchina da scrivere
perché un uomo seduto con un bicchiere di vino la musica classica
e una macchina da scrivere è già un poeta.
È vero che negli ultimi anni si era imparato a usare il pc
ma ormai le cose belle le aveva già scritte tutte
soprattutto le poesie.
Diciamo che quando ha iniziato ad usare il pc ha anche
finito di essere un vero poeta.
E così tutti noi abbiamo cessato di esserlo.
Possiamo imitare i poeti, ma non possiamo esserlo.
In realtà potremmo acquistare in qualche mercatino
una Olivetti 22.
Forse qualcuno lo ha fatto davvero e prova a scrivere
ma poi il rumore?
Tutto quel casino del ferro che sbatte
le lettere guaste
il non poter cancellare
il dover ricominciare tutto daccapo
buttare la carta
cestinare
e riprendere a scrivere da zero
e già, come faceva Hank?
Quanta carta ha consumato?
O era talmente bravo da scrivere già il testo bello e finito?
Nessuna macchina da scrivere ormai
solo pc e fogli digitali.
E la poesia?
Claudio Orlandi
Roma, 8 settembre 2024
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