Futuro e libertà
- Claudio Orlandi
- 2 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Di pochi giorni fa la notizia secondo la quale un chip wireless realizzato dall'azienda Neuralink di Elon Musk, è stato impiantato per la prima volta nel cervello umano. Il prodotto che è stato usato si chiama Telepathy. Ci sono delle opinioni contrastanti in ambito medico a causa di mancanza di pubblicazioni scientifiche riguardo a questo “esperimento” che destano alcune perplessità.
Personalmente penso il futuro sia tracciato. Interazione uomo-macchina, AI ecc. È un processo credo irreversibile, salvo catastrofi planetarie. Ma quello che più mi inquieta pensando al prossimo futuro è la ricaduta di questi sviluppi nella sfera del diritto.
A livello normativo si potranno (abbiamo visto che possono farlo) obbligare le persone a seguire certi "cambiamenti", pena il mancato riconoscimento di taluni diritti fondamentali. Già oggi, senza uno smartphone è pressoché impossibile svolgere funzioni con le pubbliche amministrazioni o accedere a determinati lavori. Per questo uno dei temi centrali resta quello dei diritti di libertà. Parola, pensiero, espressione, movimento, riunione, associazione. La privacy è ormai privilegio di pochissimi al mondo. Cerchiamo di difendere, finché sarà possibile le libertà umane, che il godimento di questi diritti non siano subordinati all’assunzione di sostanze o alla ricezione nel proprio corpo di determinate tecnologie.

Nel contesto delle sperimentazioni il Physician Committee for Responsible Medicine, un gruppo di attivisti che si oppone ai test sugli animali, accusa Neuralink, la società di Musk specializzata in neurotecnologie e intelligenza artificiale, di infliggere una "sofferenza estrema" alle scimmie usate nei suoi "brutali esperimenti" che prevedono anche "l'altamente invasivo inserimento di chip nel cervello". Nei documenti depositati in tribunale, l'associazione presenta alcuni casi specifici. Uno riguarda una scimmia con dita mancanti per "auto mutilazione o trauma" e successivamente soppressa. Altri esempi riguardano invece infezioni del sangue ed emorragie cerebrali dopo l'inserimento dei chip nei loro cervelli. Neuralink, senza negare la morte di scimmie durante gli esperimenti, spiega che "tutti i nuovi dispositivi medici e le cure devono essere testate sugli animali prima di poter essere eticamente sperimentate sugli esseri umani. Noi siamo impegnati a lavorare con gli animali nel modo più umano ed etico possibile e non vediamo l'ora che arrivi il giorno in cui gli animali non saranno più necessari per la ricerca medica".
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