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Israele sta perdendo la guerra?

  • Immagine del redattore: Claudio Orlandi
    Claudio Orlandi
  • 31 mag 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Qualche giorno fa, non ricordo bene dove, ho letto una frase del tipo "Israele sta perdendo la guerra".

In prima battuta ho storto la bocca, e provato anche un certo moto di indignazione. Ma come? È in corso il massacro di un'intera popolazione indifesa! Come si può pensare ad una sconfitta? Com'è possibile dire o solo pensare una cosa simile?

Ma quella frase mi è rimasta dentro e ha continuato a fare un suo lavoro.


Forse ha ragione!

Forse è vero che Israele sta perdendo questa guerra.


La sta perdendo sul piano della moralità, dell'eticità della sua azione che è andata ben oltre ogni criterio di umanità (qualora si possa parlare di umanità in ambito bellico). Eppure anche in un conflitto si possono superare dei confini e questi confini sono stati superati. E questo fatto è stato compreso da molte persone.


Di questi giorni l'ennesimo bombardamento, stavolta su Rafah, l’ultima città della Striscia di Gaza non ancora invasa. I bombardamenti hanno causato un incendio in un accampamento dove si trovavano migliaia di civili palestinesi sfollati. L’accampamento colpito si trova nel quartiere di Tal al Sultan, nel nord-ovest di Rafah, in una zona lontana da quella in cui nelle ultime settimane si sono concentrate le operazioni militari israeliane. È una zona che l’esercito di Israele aveva designato come “area umanitaria”, e in cui aveva detto ai civili palestinesi di andare per trovare riparo in vista di una possibile invasione della città. I giudici della Corte internazionale di giustizia (ICJ), il più importante tribunale delle Nazioni Unite avevano definito la situazione a Rafah «disastrosa» e avevano detto che le catastrofiche condizioni di vita della popolazione sono «ulteriormente peggiorate», in particolare per la prolungata e diffusa privazione di cibo.


Non si tratta di usare o meno la parola "genocidio" per indicare quello che sta accadendo, perché ciò che abbiamo davanti agli occhi, con foto, filmati, relazioni e quant'altro necessita forse di un termine nuovo.

Fatto sta che nel mondo, nelle università, nelle strade, nelle piazze si stanno organizzando migliaia di manifestazioni per dire no a questo scempio. E sono soprattutto i giovani ad aver capito che sta succedendo qualcosa di insopportabile.

Le manifestazioni represse, i ragazzi spostati di peso, percossi, ma questa ribellione non si ferma e non si fermerà.

E se una guerra la perdi sul piano del consenso, la guerra la perdi, anzi l'hai già persa.





Questa immagine - prodotta da AI - è stata condivisa sui social da milioni di persone in tutto il mondo. La Storia sta guardando cosa sta succedendo.

 
 
 

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