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LE ARMI DEL QUA QUA E LA GUERRA CONTINUA

  • Immagine del redattore: Claudio Orlandi
    Claudio Orlandi
  • 9 feb 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 12 feb 2024

Giovedì 8 febbraio il Parlamento della nostra Repubblica ha prorogato le condizioni già in vigore nel 2023 in materia di invio di materiale bellico verso Kiev.

 

La Camera dei Deputati ha ufficialmente dato il via libera al decreto che proroga per tutto il 2024 l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina. Avendo già ottenuto il voto favorevole del Senato il 18 gennaio, il provvedimento, approvato con 218 voti a favore e 42 contrari, è legge. Per le armi si sono espressi i deputati della maggioranza, +Europa, IV e Azione, e il Partito Democratico (tranne 4 deputati che non hanno partecipato al voto). Hanno invece votato contro M5S e AVS.

Il Governo italiano è quindi autorizzato per tutto il 2024 ad inviare armi a Kiev senza passare per ulteriori approvazioni del Parlamento.

Come da prassi l’elenco dei mezzi sarà definito con uno o più decreti del Ministro della difesa. Finora sono stati otto, tutti secretati.

Fin dall’inizio del suo mandato la premier Giorgia Meloni ha garantito il massimo della continuità rispetto al governo che l’ha preceduta, quello di Mario Draghi, sulla guerra in Ucraina.

Contestualmente negli Stati Uniti si discute un disegno di legge che prevede fondi da 95 miliardi di dollari per sostenere i fronti aperti in Ucraina, Israele e Taiwan.

 

La guerra continua e si rafforza.

 

(La stampa italiana, nonostante l’importanza del tema, ha dato scarso risalto a questa notizia, mentre l'opinione pubblica italiana si sta occupando di altro)




 

 
 
 

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