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Michèle Rivasi, grazie per il tuo impegno combattente

  • Immagine del redattore: Claudio Orlandi
    Claudio Orlandi
  • 7 mar 2024
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 10 mar 2024

 

Avevo letto del suo operato in sede europea e quando ho saputo dell'improvviso decesso, ho provato un forte sgomento e senso di sconforto. Sapevo che Michèle Rivasi era europarlamentare dei Verdi e che si stava molto impegnando affinché venissero resi pubblici gli scambi di SMS tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il CEO di Pfizer Albert Bourla, in merito a contratti stipulati dalla UE con la casa farmaceutica per. Purtroppo nel pieno di questa controversa querelle politica è morta, mercoledì 29 novembre 2023.





Rivasi era nata il 9 febbraio 1953 in Francia a Montélimar, dipartimento della Drôme della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi, ed ha dedicato gran parte della sua vita alla politica, prima come indipendente, poi iscritta al Partito Socialista e quindi come esponente dei Verdi. Deputata socialista per la sua regione dal 1997 al 2002, ha fondato la Commissione per la ricerca indipendente e l’informazione sulla radioattività (CRIIRAD) a seguito del disastro nucleare di Chernobyl nell’aprile 1986.

Era membro del Parlamento europeo dal lontano 2009 (eletta nella lista "Europa Ecologia" in rappresentanza della circoscrizione Francia sud-orientale), nel quale era stata riconfermata nella successive elezioni. Evidentemente conosceva la sede europea come le sue tasche, e in virtù di questa competenza, acquisita sul campo, portava avanti le sue battaglie con forza e passione. 

Figura di spicco dell’ecologismo francese, si era distinta nelle lotte a difesa della biodiversità e la salute umana, contro il nucleare e l’uso dei pesticidi, (impegnandosi in particolare nella battaglia contro l’accordo di libero scambio UE-Mercosur e contro l’uso dei pesticidi, tra cui il famigerato glifosato), ma anche particolarmente sensibile al tema del lobbying dell’industria farmaceutica e dei vaccini, forte della sua vicinanza alla medicina omeopatica.


Online c’è un sito a suo nome, e nella pubblicazione ferma al 7 febbraio 2017 possiamo leggere:


Contrariamente a quanto ha detto il Ministro della Salute "non si può discutere di vaccini", penso invece che è attraverso la pedagogia, la trasparenza e l'argomentazione che riusciremo a ritrovare la fiducia uscendo dall'epidemia di conflitti di interessi e riscoprendo una corretta valutazione del rapporto rischi/benefici. So cosa hanno portato i vaccini in termini di progresso sanitario nel XX secolo, di lotta alla mortalità infantile... Non ho mai messo in dubbio l'utilità dei vaccini. Mi interessano le cause di questa sfiducia e cerco di porvi rimedio proponendo soluzioni. Mi interrogo anche sull’effetto inaspettato dei vaccini per l’industria farmaceutica che compensa la mancanza di grandi innovazioni terapeutiche (a parte i trattamenti antitumorali) immettendo sul mercato vaccini che non sempre sono utili. Dovete sapere che il fatturato di Big Pharma relativo ai vaccini è passato dai 6 miliardi di euro del 2006 ai 20 miliardi del 2012 e ai 42 miliardi previsti per fine 2016. I vaccini non devono diventare il nuovo jackpot dei Laboratori.


Coerente con suoi valori, durante la “pandemia Covid-19” ha espresso forte contrarietà alla vaccinazione obbligatoria paragonando il pass sanitario all'apartheid.

Come accennato in principio, in nome della trasparenza, ha dedicato parte del suo ultimo mandato a indagare sul cosiddetto “caso SMS” o "Pfizergate", che riguarda i sospetti sui messaggi di testo scambiati tra la presidente della Commissione europea e l’amministratore delegato di Pfizer in merito alla negoziazione di un contratto per 1,8 miliardi di dosi di "vaccini COVID-19".


Nel gennaio 2021 così si esprimeva l’eurodeputata:

Sono mesi che chiediamo accesso ai contratti siglati dalla Commissione con i produttori di vaccini, che l’esecutivo continua a mantenere segreti, limitandosi a fornire un accesso parziale, unicamente in una reading room allestita dalla Dg Sante a Bruxelles, in piena pandemia, a condizione che non si fotografi e che non si prendano appunti, al contratto siglato con Curevac” (omissato nei punti cruciali, come quelli relativi alla responsabilità). “Ho fatto sei ore di treno per andare in questa reading room. Sulle cifre” accordate ai produttori “non c’è nulla; sui luoghi di produzione, non c’è nulla; sui prezzi, non c’è nulla. Allora non è possibile, non si possono dare così tanti soldi pubblici senza contropartita".

"Chi è responsabile degli effetti collaterali? Dovete rispondere su questo, perché nei contratti non c'è nulla. Se mi vaccino domani e ho una paralisi facciale, chi ne risponde? Lo Stato o la compagnia farmaceutica? Dovete rispondere".


Nel marzo 2022, il Parlamento europeo ha istituito una commissione speciale sulla pandemia di COVID-19: insegnamenti tratti e raccomandazioni per il futuro e Rivasi ne era parte attiva. Proprio in virtù di questo ruolo stava incalzando le Presidenza della Commissione europea in relazione ai contratti, le forniture, e le clausole che impongono determinati comportamenti agli Stati membri dell’Unione. Un tema che riguarda tutti i cittadini europei. L’eurodeputata si è detta poi molto delusa dai risultati della Commissione che non ha raggiunto i risultati da lei sperati.


"le più grosse difficoltà che abbiamo avuto sono legate agli effetti collaterali. Non ci sono state comunicazioni di sorta sugli effetti collaterali delle vaccinazioni. Abbiamo richiesto delle giustificazioni rispetto per esempio al rapporto rischi-benefici dei vaccini sui bambini, che è tutt'altro che positivo. Poiché adesso non abbiamo più un'emergenza, dobbiamo poter fermarci e ragionare su tutto questo [...] Sappiamo che abbiamo 46 milioni di dosi stoccate, inutilizzate perché non c'è più richiesta, ma ci obbligano comunque a comprare 120 milioni di dosi aggiuntive. Capite che qui veramente si parla di uno spreco di denaro pubblico. Tutto questo perché sono stati fatti dei contratti sbagliati con le case farmaceutiche"


Su questo tema specifico segnaliamo l’intervista che Francesco Borgonovo ha fatto a Michèle Rivasi il 3 marzo 2023 (La Verità), e l’articolo di Alessandro Rico in relazione all’intervista rilasciata dall’attivista francese al Fatto quotidiano il 6 Luglio 2023.




Come è possibile leggere sulla sua Pagina fb, negli ultimi mesi del 2023, in sede parlamentare si stava occupando dei temi a lei cari, la biodiversità, la lotta ai pesticidi e la salvaguardia degli insetti impollinatori:


"Alla vigilia del voto sul Regolamento europeo sui pesticidi (SUR), gli eurodeputati hanno il dovere di dimostrare ai cittadini europei che un'Europa senza pesticidi e protettiva è possibile. Questo voto deve segnare la fine del governo della lobby agrochimica.".


Senza mai perdere di vista la battaglia per la trasparenza sugli atti della Presidenza della Commissione UE, anche in relazione al cosiddetto "Trattato pandemico" proposto dall'OMS nel marzo 2021 e alla cui bozza definitiva sta attualmente ancora lavorando con il supporto delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea.





Per queste ragioni Michèle Rivasi è stata una grande combattente, e il 29 novembre 2023 tutti noi abbiamo perso una voce importante a difesa della salute pubblica, dell'Ambiente e per la trasparenza delle decisioni in sede unionale, da cui dipendono le vite di milioni di persone. Questo breve testo vuole essere un personale contributo per omaggiare la sua memoria, nella speranze che le sue battaglie possano trovare chi sia in grado di raccoglierne il testimone.

 
 
 

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