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EASTERN MAN

  • Immagine del redattore: Claudio Orlandi
    Claudio Orlandi
  • 1 gen
  • Tempo di lettura: 1 min

Anche il 2024 è stato un anno difficile, segnato dal battere della guerra. È l'anno del genocidio israeliano a Gaza, la messa in pratica di questa nuova "soluzione finale" . Una vergogna storica immane. Sempre più insopportabile.


Ma tutta la società occidentale è alle prese con un conflitto interno. Incluso, ovviamente lo stato di guerra permanente in Ucraina, con i Governi europei succubi della cupola atlantica.


Ci stiamo abituando alla guerra?


Ci stiamo abituando a veder morire le persone?


Anche qui un continuo di malattie fulminanti, di cui non sappiamo ancora definire le caratteristiche se non che portano via i nostri cari, amicizie, conoscenze.


A quanto pare non conviene farsi domande, silenzio e pedalare, fieno e paraocchi: si muore, è una legge di natura.


Forse è così. Ma quello che sta accadendo in questi ultimi anni ha qualcosa di inedito e prima o poi dovremo ricevere risposte.


*


Dell'anno appena trascorso mi piace portare nel cuore la liberazione di Julian Assange. Averlo rivisto camminare come uomo libero mi ha dato un vera gioia. Spero stia bene e che le sue idee possano dare ancora frutti negli anni a venire.


La vita è tra le persone, negli spazi pubblici, tra la natura, in armonia ed equilibrio di forze. Non rinchiusi in casa o nella propria solitaria esistenza stretta tra due cuffiette e una mascherina sul volto. Resistere alla dipendenza digitale e rivendicare la Sovranità degli esseri umani su ogni disegno di manipolazione o oppressione esterna.


La Libertà è il valore supremo, e va difesa.


Andiamo avanti


1 Gennaio 2025



(ascoltando "Eastern Man" di Terry Riley)




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